Cdp alza i tassi dei buoni postali

Cassa Depositi e Prestiti studia un rialzo dei rendimenti dei buoni fruttiferi postali nell’ordine dell’1% se non di più. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, l’attuale scenario macroeconomico ha spinto i vertici di Cdp a valutare questa manovra, che potrebbe essere varata a stretto giro, forse addirittura nel giro di qualche giorno. Al di là della tempistica, il contesto di mercato non è previsto che cambi a breve e non a caso ha impattato anche sulla recente emissione del Btp Italia.
Finora l’incremento dei tassi in Italia si è visto maggiormente sui mutui
Come ha riportato di recente MF-Milano Finanza, finora l’incremento dei tassi (che è un effetto della normalizzazione della politica monetaria avviata dalla Banca Centrale Europea per contrastare il rialzo dell’inflazione) in Italia si è visto finora maggiormente sui mutui, dove il tasso per l’acquisto di nuove abitazioni, secondo i dati Abi, è passato in un anno da 1,40 a 1,93%, mentre quello complessivo alle imprese (non solo pmi) è rimasto invariato all’1,13%. In questo contesto il rendimento del Btp 10 anni è salito al 3,67%, mentre a fine dicembre era sotto l’1% (in aumento al 3,162% anche il rendimento del Treasury 10 anni) con lo spread Btp/Bund intorno a 200 punti base.
La stessa raccolta del Btp Italia citata in precedenza si è fermata a 9,44 miliardi di euro, meno della metà rispetto alla precedente emissione del 2020 che era arrivata a superare quota 22 miliardi. Gli investitori hanno ridotto le loro attese di un irrigidimento monetario da parte della Bce, ma resta la stima di un rialzo di 150 punti base entro fine anno e di 230 centesimi entro novembre 2023. Nel complesso, a giugno i rendimenti dei titoli di Stato sono aumentati in media di 87 punti base.
Per certi versi è quindi comprensibile che in Cdp l’ad, Dario Scannapieco, stia valutando un riallineamento, operazione che se varata andrebbe incontro alle necessità dei sottoscrittori dei buoni fruttiferi postali, i quali peraltro così potrebbero risultare competitivi rispetto ad altri strumenti sul mercato. Cdp è l’emittente dei Buoni Fruttiferi e dei libretti di risparmio postali, garantiti dallo Stato e distribuiti da Poste Italiane attraverso gli sportelli. La raccolta nel 2021 si è attestata a 281 miliardi.
Ecco le principali differenze tra un Buono Fruttifero Postale e un Btp
Tra le principali differenze tra un Buono Fruttifero Postale e un Btp c’è il rimborso del capitale: mentre per un titolo di Stato avviene solamente alla scadenza, nel caso dei titoli emessi da Cdp può avvenire in qualsiasi momento e peraltro al 100% del valore nominale. In sostanza il risparmiatore non ci perde mai e ha la garanzia di tornare quando vuole in possesso del capitale per l’intera somma investita.
Quanto ai tassi offerti, attualmente il rendimento dei Bfp è dello 0,50% a 6 anni, dell’1% a 12 anni e dell’1,25% a 16 anni. Si tratta di titoli che non prevedono spese di gestione, rimborso e sottoscrizione, mentre la tassazione sugli interessi è agevolata al 12,5%. In caso di riallineamento, di quanto potrebbero salire i tassi garantiti da Cdp? Difficile dirlo. Secondo quanto risulta, le prime simulazioni sarebbero orientate a un rialzo di 100 punti base, ma non è da escludere un incremento anche superiore all’1%. (riproduzione riservata)
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